TACHICARDIA SU BASE ANSIOSA
ANSIA E TACHICARDIA: QUAL È LA CORRELAZIONE?
Ansia e tachicardia presentano una stretta correlazione “naturale” che risale ad un meccanismo primordiale di difesa dell’uomo. Nei primitivi, infatti, lo stato ansioso era associato principalmente ad una situazione di pericolo e aveva la precisa funzione di favorire la fuga dell’individuo dal potenziale pericolo, aumentando a questo fine il flusso sanguigno e quindi il battito cardiaco.
Per questo motivo, la tachicardia su base ansiosa può essere considerata fisiologica quando si presenta in caso di pericolo, mentre diventa “patologica” quando il pericolo non è reale e l’insorgenza diventa casuale durante la giornata.
DIFFERENZA TRA TACHICARDIA SU BASE ANSIOSA E CARDIOLOGICA
Innanzitutto, viene definita “tachicardia” quando le pulsazioni superano i 100 battiti al minuto. Ma esistono segni e sintomi che possano permettere di distinguere una tachicardia su base ansiosa da una dovuta a problemi cardiologici? La risposta è sì.
Naturalmente è sempre meglio affidarsi ad uno specialista per avere una risposta certa ed accurata, tuttavia una tachicardia dovuta all’ansia è generalmente distinguibile in base alle seguenti osservazioni:
- la frequenza del battito cardiaco si assesta tra i 120-130 battiti al minuto, mentre nella tachicardia organica le pulsazioni sono dai 180 battiti in su
- l’insorgenza della tachicardia è più graduale se dovuta allo stato ansioso e più repentina se causata da un problema organico
- il ritmo cardiaco è ben diverso tra le due tipologie di tachicardia: nel caso dell’ansia infatti il battito diventa accelerato ma il ritmo mantiene la regolarità, mentre nella tachicardia organica questo diventa fortemente irregolare
- nella tachicardia su base ansiosa sono presenti caratteristiche come paura, terrore e ansia, appunto, condizioni che non fanno altro che alimentare ulteriormente la tachicardia in atto, dando vita ad un circolo vizioso
COME AGIRE SULLA TACHICARDIA SU BASE ANSIOSA?
La tachicardia su base ansiosa non necessita solitamente di trattamenti con farmaci beta-bloccanti. Quello che si può fare è andare ad agire più a livello centrale cercando di ottenere un rilassamento, quindi una riduzione di ansia e stress che come descritto sopra alimentano l’aumento della frequenza cardiaca, dando vita ad un circolo vizioso tra ansia e tachicardia stessa. In questo modo, riducendo l’ansia e ottenendo un rilassamento, si può spezzare questa catena di eventi.